L'oro balza vicino a 3.380 dollari mentre Powell segnala un taglio dei tassi a settembre.

I prezzi dell'oro sono aumentati di oltre l'1% venerdì, dopo che il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha indicato un possibile taglio dei tassi il mese prossimo, in quello che con ogni probabilità è stato il suo ultimo discorso principale alla conferenza economica di Jackson Hole, scrive Atsuko Whitehouse di BullionVault.

Powell ha affermato che i rischi economici in “evoluzione” hanno rafforzato le motivazioni per un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, avvertendo che il mercato del lavoro si sta raffreddando e che i dazi imposti da Donald Trump stanno alimentando l'inflazione.

“Powell ha dato segnali molto più accomodanti di quanto gli investitori si aspettassero,” ha dichiarato Nicky Shiels, responsabile della strategia sui metalli presso il gruppo svizzero di raffinazione e finanza MKS Pamp.

L’indice del dollaro – una misura del valore della valuta statunitense rispetto alle principali valute concorrenti – è sceso dello 0,8% raggiungendo un minimo di cinque sedute subito dopo il discorso, mentre i rendimenti dei titoli del Tesoro USA a dieci anni – un tasso di riferimento per il governo così come per molti finanziamenti e prestiti commerciali – sono calati di 5 punti base, toccando un minimo settimanale.

I principali indici azionari statunitensi sono saliti di oltre l’1%: l’S&P 500 ha guadagnato l’1,3%, interrompendo una serie negativa di cinque giorni, mentre il Nasdaq Composite e il Dow Jones Industrial Average sono aumentati fino all’1,6%.

L’oro spot è salito fino all’1,2%, raggiungendo un massimo di una settimana a 3.377 dollari l’oncia, superando la fascia ristretta tra le medie mobili a 50 e 100 giorni, rispettivamente a 3.346 e 3.316 dollari.

Le probabilità di un taglio dei tassi da parte del Federal Open Market Committee (FOMC) della Federal Reserve a settembre – considerate al 75% nella sessione precedente – sono ora salite a oltre il 90%, secondo le scommesse sui futures sui tassi d’interesse.

"La stabilità del tasso di disoccupazione e di altri indicatori del mercato del lavoro ci consente di procedere con cautela nel valutare eventuali cambiamenti nella nostra politica monetaria", ha dichiarato Powell nel suo discorso preparato per la conferenza annuale della Fed, tenutasi venerdì.

"Tuttavia, con la politica attualmente in territorio restrittivo, le prospettive di base e il mutato equilibrio dei rischi potrebbero giustificare un aggiustamento del nostro orientamento."

Secondo un rapporto del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti (DOL) pubblicato giovedì, il numero di americani che hanno presentato nuove richieste di sussidio di disoccupazione è aumentato la scorsa settimana al ritmo più alto degli ultimi tre mesi, mentre i beneficiari complessivi sono saliti al livello più alto in quasi quattro anni.

Questo ha fatto seguito alla debolezza a sorpresa dei dati sull’occupazione di luglio, che ha provocato l’ira dell’ex presidente Donald Trump. In risposta, Trump ha licenziato il Commissario per le Statistiche sul Lavoro e ha nuovamente chiesto le dimissioni di Powell, definendolo “un testardo idiota”.

Jeff Schmid, presidente della Federal Reserve Bank di Kansas City e membro votante del FOMC nel 2025, ha dichiarato giovedì che, a suo parere, i rischi legati all’inflazione sono leggermente superiori rispetto a quelli del mercato del lavoro, sebbene la politica monetaria si trovi attualmente in una posizione adeguata in vista di un possibile aggiustamento dei tassi il mese prossimo.

"Man mano che ci si avvicina agli obiettivi del duplice mandato – piena occupazione e stabilità dei prezzi – diventa più difficile prendere decisioni marginali sul tasso di riferimento", ha affermato Schmid.

I verbali della riunione di luglio del FOMC – in cui il tasso di riferimento è stato mantenuto invariato per la quinta volta consecutiva – sono stati pubblicati mercoledì e mostrano che la maggior parte dei funzionari della Fed ritiene i rischi inflazionistici superiori a quelli del mercato del lavoro.

I dati sull’inflazione preferiti dalla Fed verranno pubblicati il prossimo venerdì, seguiti dai dati sull’occupazione la settimana successiva, prima della riunione FOMC fissata per il 16 e 17 settembre.

L’indice core PCE (Personal Consumption Expenditures), la misura d’inflazione preferita dalla Fed, è atteso per la prossima settimana e si prevede un aumento al 2,9% a luglio rispetto al 2,7% di giugno, toccando così il massimo degli ultimi cinque mesi. L’indice era sceso al 2,6% ad aprile, il livello più basso da quattro anni, ma da allora è in risalita.

Beth Hammack, presidente della Federal Reserve Bank di Cleveland e membro non votante del FOMC quest’anno, ha affermato nell’ultima sessione che non sosterrebbe un allentamento monetario se la decisione dovesse essere presa “domani”.

"Abbiamo un’inflazione troppo alta che è in tendenza rialzista da oltre un anno", ha detto Hammack.

Secondo il PMI flash manifatturiero di agosto di S&P Global, pubblicato giovedì, l’attività manifatturiera statunitense sta crescendo al ritmo più rapido da oltre tre anni, sostenuta da una domanda più forte che sta anche alimentando pressioni inflazionistiche persistenti.

L’indice dei prezzi alla produzione (PPI) degli Stati Uniti di luglio è aumentato al ritmo più rapido degli ultimi tre anni, mentre l’indice dei prezzi al consumo (CPI) è rimasto invariato nel mese, secondo i dati diffusi la scorsa settimana.

Venerdì, Trump ha dichiarato che licenzierà la governatrice della Federal Reserve Lisa Cook – membro votante nominata dal presidente Joe Biden nel 2022 – se non si dimetterà in seguito alle accuse di frode ipotecaria avanzate questa settimana da Bill Pulte, un alleato di Trump e capo della Federal Housing Finance Agency.

Cook ha dichiarato giovedì di "non avere alcuna intenzione di farsi intimidire per dimettersi" dal suo incarico alla banca centrale e di essere “al lavoro per raccogliere informazioni accurate per rispondere a qualsiasi domanda legittima e fornire i fatti.”

"I repubblicani stanno inventando menzogne sfacciate nel tentativo di cacciare la prima donna afroamericana a far parte del Consiglio della Federal Reserve, così da poterla sostituire con un altro lealista non qualificato disposto a fare i loro comodi", hanno dichiarato i Democratici della Commissione per i Servizi Finanziari della Camera dei Rappresentanti.

Mike Pence, ex vicepresidente durante il primo mandato di Trump, ha detto giovedì di sperare che le accuse contro Cook non facciano parte di una "campagna di pressione più ampia" per spingere la Fed a tagliare i tassi.

Nel frattempo, il prezzo dell’oro in sterline britanniche e in euro è salito rispettivamente dello 0,4% e dello 0,3% venerdì, raggiungendo massimi di una settimana sopra £2495 e €2881 l’oncia.

I prezzi dell’argento – principalmente un metallo industriale, con quasi il 60% della domanda annuale proveniente da utilizzi industriali – sono balzati del 3,7%, raggiungendo un massimo di un mese a 38,94 dollari l’oncia.

La forza dell’argento ha spinto il rapporto oro/argento – che misura il prezzo relativo dei due ex metalli monetari – sotto quota 87, il valore più basso per l’oro rispetto all’argento delle ultime quattro settimane.