Oro oggi

Sulla Thatcher, l’oro e la libertà di scelta

Eliminando i controlli di capitale, si eliminò anche la necessità della fuga...

Di Adrian Ash - BullionVault

DIRE CHE LA THATCHER fosse una figura politica controversa è usare un eufemismo.

Entrando al 10 di Downing Street con una citazione di San Francesco d’Assisi, “portare armonia dove vi è discordia”, Margaret Thatcher aveva già diviso in due squadre il cortile della mia scuola elementare. Chiaramente sapevamo poco e nulla e la divisione era più simile a quella che vi è tra due squadre di calcio contrapposte. Quello che è venuto dopo di lei è stato il caos imperiale e ad alto costo di Tony Blair, e il governo patrizio e poco meritocratico di David Cameron.

La vittoria della Thatcher fu quella del libero mercato, sui sindacati e i presunti diritti acquisti degli anni ’70, e portò anche un’ulteriore conseguenza ironica: con la deregolamentazione siamo adesso prigionieri delle banche, un potere altrettanto tronfio e di poca morale votato a guidarci ad un decadimento lento e inevitabile.

Qualunque opinione si abbia sulla Thatcher e sul suo modo di fare politica, di certo di può dire che fu un alleato per l’oro. Molto prima che fossero aboliti i controlli di capitale nel 1979, la Th atcher aveva già protestato contro il Gold Coins Order del 1966, giudicandolo “l’indegnità finale” del cattivo governo labour che tale ordinanza aveva approvato.

“Rendendo illegale per chiunque non possedesse monete d’oro il 27 aprile 1966 di comprare anche una sola moneta.” disse durante un dibattimento in parlamento. “Un’ordinanza ridicola.”

Favorevole alla libertà di possede oro, la Iron Lady non si dimostrò comunque alleata dei goldbugs ad oltranza. Chi all’inizio degli anni ’80 cedette il proprio oro tentato da investimenti con rendimenti più alti potè godere dei rendimenti in termini reali sui titoli più alti da almeno duecento anni. Persino tenere soldi in banca rendeva il 4/5% oltre l’inflazione per la maggior parte degli anni ’80.

Thatcher-Oro-Rendimenti-Reali
 
Come si vede dal grafico, i ritorni reali dei titoli (escludendo i dividendi) sono stati più alti negli anni ’80 di qualsiasi altro decennio da almeno il 1800. Il tasso di interesse sul cash nel frattempo aumentò dal meno 3,05% all’anno durante gli anni ’70 al più 4,95, superando il costo della vita.    

Il picco si ebbe nel 1990, all’8% all’anno, il livello più alto dalla fine dello standard aureo avvenuto cinquanta anni prima. Per la verità, per difendere il valore della Sterlina, gli alti tassi di interesse funzionarono dove i controlli di capitale e il proibizionismo sull’oro avevano fallito, durante gli anni del declino e di repressione finanziaria degli anni dopo la Seconda Guerra. Quindi, quando comprare oro divenne finalmente legale, ai Britannici semplicemente non serviva più.

Abolendo i controlli di capitale, l’amministrazione Thatcher eliminò anche la necessità di una fuga per gli investitori privati. Mentre oggi, tre anni dopo una nuova repressione finanziaria protratta attraverso tassi di interesse al di sotto dello zero, non stupirebbe se i risparmiatori sia nel Regno Unito che altrove sperassero nel ritorno di un’amministrazione in grado di proteggere e valorizzare i risparmi dei privati. Il fantasma dei controlli di capitale, tornati in auge a Cipro lo scorso mese, aggiunge un’amara ironia alla scomparsa della Lady di Ferro.

La libertà di scelta dal punto di vista economico sembra in difficoltà. La facoltà dell’individuo privato di conservare ciò per cui ha lavorato potrebbe essere sul punto di ritirata.

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Adrian E. Ash è a capo del Reparto di Ricerca presso BullionVault, il più grande servizio di investimento in oro al mondo. Adrian ha pecedentemente ricoperto il ruolo di Editorial presso la Fleet Street Publications Ltd e di redattore economico dalla City di Londra per The Daily Reckoning; è un collaboratore regolare della rivista finanziaria per investimenti MoneyWeek. I suoi commenti sul mercato dell'oro sono stati pubblicati su Financial Times, Bloomberg e Der Stern in Germania e molte altre pubblicazioni.

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