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Previsioni oro a 2000$, la Fed rinuncia a contrastare l'inflazione

L'oro è saltato rispetto al minimo di due settimane di ieri, tornando sopra 1.550$/oncia nel secondo giorno di ribasso per le borse, nell'indice MSCI.
 
I tassi dei maggiori Bond sono diminuiti, mentre il greggio ha rialzato la testa dopo il minimo di tre settimane. 
 
I dati di ieri hanno mostrato che l'inflazione USA per il 2019 è stata del 2,3% annuo escludendo alimentari e carburanti, quindi senza cambiamenti dal 2018. In seguito, i dati hanno mostrato un rallentamento dell'inflkazione del Regno Unito all'1,8%, di quella francese all'1,8% e di quella spagnola allo 0,8% annui. 
 
 
La Germania fornirà una lettura della propria inflazione core domani, ma ha già indicato che il suo PIL è aumentato dello 0,6% in termini reali nel 2019. La Cina, la cui inflazione nel 2019 ha raggiunto il picco di sette anni, aumentata dall'influenza suina, indicherà le stime sul PIL venerdì. 
 
"Le maggiori banche centrali non tenteranno più di normalizzare i tassi d'interesse", ha indicato oggi Greg Jensen al Financial Times
 
Per l'oro "questo è un fattore decisivo", dice Jensen, stimando un aumento a 2.000$/oncia ed indicando agli investitori di "mettere dell'oro alla base del proprio portafoglio", perchè con le tensioni geopolitiche in aumento, e con il salto degli asset americani che svanirà dopo un decennio di rialzi, "la Fed non si attiverà in prevenzione di una iperinflazione". 
 
Questo taglierebbe i tassi reali, che sono un driver fondamentale del prezzo dell'oro. 
 
Tagliando i tassi tre volte nel 2019, nonostante l'inflazione stabile, il presidente della Fed Powell ha indicato che "per aumentare i tassi, vorrei vedere èprima un'inflazione persistente e significativa". 
Con l'oro al picco di sette anni a gennaio 2020, ed ai massimi in molte altre valute, una nota della banca UBS indica che "le vendite da parte dei produttori minerari dovrebbero tenere sotto controllo il prezzo dell'oro", ma "non ci aspettiamo che possano sviare i macro fattori di rialzo di base", come i tassi d'interesse negativi, un dollaro in ribasso e tensioni geopolitiche che continuano comunque a sostenerne il prezzo. 
 
"Inoltre i dati economici americani meno promettenti saranno di supporto all'oro". 

Adrian E. Ash è a capo del Reparto di Ricerca presso BullionVault, il più grande servizio di investimento in oro al mondo. Adrian ha pecedentemente ricoperto il ruolo di Editorial presso la Fleet Street Publications Ltd e di redattore economico dalla City di Londra per The Daily Reckoning; è un collaboratore regolare della rivista finanziaria per investimenti MoneyWeek. I suoi commenti sul mercato dell'oro sono stati pubblicati su Financial Times, Bloomberg e Der Stern in Germania e molte altre pubblicazioni.

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