Oro oggi

Perché l’oro aumenta sempre a gennaio?

Il 2021 potrebbe portare nuovi aumenti di prezzo per l’oro…

Che ne pensate di un fatto interessante per alleggerirci? Chiede Adrian Ash di BullionVault.

Il prezzo dell'oro sale sempre a gennaio.

O meglio, l’oro ha riscontrato aumenti all’inizio del nuovo anno negli ultimi nove anni.

Ogni gennaio a partire dal 2012 i prezzi dell’oro hanno superato quelli della fine dell’anno precedente. Se questo si ripetesse il mese prossimo, starebbe a significare un aumento di 10 volte su 10 per i prezzi in dollari americani.

Ma perché il prezzo dell’oro aumenta così nel nuovo anno?

Per prima cosa, non bisogna ritenere che i dati di dicembre siano responsabili di questo aumento.

Certo, l’ultimo mese dell’anno ha comportato nell'ultima decade una media tipicamente negativa, ma questo soprattutto a causa dei terribili mesi di dicembre negli anni 2011-2013 (con cali del 9.8%, 3.6% e 4.1%). Il prezzo dell’oro in dollari ha comunque visto quest’anno un aumento di cinque volte rispetto al 2011.

In secondo luogo, non si deve guardare al dollaro stesso. La valuta è cresciuta sul mercato in quattro degli ultimi nove anni, e questi aumenti di gennaio hanno bilanciato la performance media dell’indice ponderato per il commercio del dollaro per tutti i mesi dall’inizio del 2012. 

Per essere più chiari, i prezzi dell’oro sono aumentati ad anno nuovo anche nelle altre valute, sebbene non con la stessa costanza per il Regno Unito e l’Eurozona rispetto agli Stati Uniti e al Giappone.

Il prezzo dell’oro è salito otto volte in sterline inglesi dal 2012, sette in euro e nove in yen giapponesi.

In altre parole, questo aumento ad anno nuovo è un fenomeno globale.

Guardiamo piuttosto i tassi d’interesse.

Il rendimento offerto dai Buoni del Tesoro degli Stati Uniti è sceso in sette degli ultimi nove anni a gennaio, riducendo il costo di possedere lingotti (sui quali non si pagano interessi) rispetto a quello delle obbligazioni. In tutti i mesi dal 2012 infatti i rendimenti delle obbligazioni a dieci anni sono aumentati del 53.3% e i rendimenti a due anni del 51.4%.

Quindi, c’è qualcosa a gennaio che fa scendere i rendimenti delle obbligazioni mentre i prezzi dell’oro salgono.

Questa “debolezza” delle azioni ad anno nuovo ha forse spinto gli investitori a ricercare un’alternativa alle azioni. Oppure gli investitori hanno cercato di diversificare, utilizzando il nuovo anno per bilanciare il loro portfolio e aggiungendo un po’ d’oro come metodo collaudato per la distribuzione dei rischi (le nostre prestazioni annuali degli asset possono essere controllate qui).

Il 2021 aggiungerà sicuramente oro ai portfolio che desiderano espandersi verso i mercati delle materie prime. Grazie alle forti performance del 2020, l’oro riceverà la ponderazione maggiore di qualsiasi altra materia prima nell’indice S&P del prossimo anno, passando da 4.1% a 6.3%.

Oltre a questo, gli investitori potrebbero trovare nuovi motivi di preoccupazione, e gli investimenti in oro tendono a salire con le cattive notizie. È infatti tipico che a gennaio ci sia un aumento di brutte notizie globalmente.

La speranza che l’oro aumenti per il decimo anno consecutivo rischia tuttavia di bloccarsi con la Cina. La nazione numero uno per il consumo di oro al mondo potrebbe infatti aver avuto un ruolo determinante negli aumenti da gennaio 2012.

A partire dalla decriminalizzazione del trading privato in oro, la Cina è diventata il primo consumatore, produttore e importatore del metallo.

Il capodanno cinese è inoltre il principale festival mondiale per la vendita dell’oro. Per alimentare lo shopping frenetico di questo periodo devono essere prodotti, spediti ed esposti innumerevoli mini-lingotti, orologi, gioielli e altri regali in oro a disposizione dei consumatori. Questa produzione inizia dai lingotti all’ingrosso che vengono fusi per creare questi articoli. Ma non sembra che tutto ciò si stia verificando questo dicembre 2020.

Il nostro grafico mostra il divario di prezzi tra Shanghai e Londra. Questo perché sebbene la Cina sia l’acquirente di oro numero uno al mondo, Londra rimane il centro principale di stoccaggio e trading del metallo, quindi il prezzo di Londra costituisce un riferimento per i prezzi di tutto il mondo. I prezzi dell’oro in Cina normalmente mostrano un piccolo premium su quelli di Londra, perché la forte domanda da parte delle famiglie incentiva nuove importazioni da Londra verso la Cina.

Tuttavia, poiché la Cina continua a vietare l’esportazione di lingotti, qualsiasi eccesso di metallo nel suo mercato interno non può tornare verso Londra. Questa domanda debole rispetto all’offerta si manifesta con prezzi bassi rispetto alle quote globali di Londra, uno sconto che tuttavia i commercianti non possono sfruttare spendendo il metallo nel Regno Unito per via del divieto.

Come si può vedere dal nostro grafico, il premium di Shanghai di solito rispecchia i movimenti dei prezzi di Londra, aumentando quando Londra scende e scendendo quando Londra aumenta. 

Il grafico mostra anche gli sconti che si sono verificati nel tempo. In particolare nel 2014 quando l’enorme domanda di oro in Cina è stata più che soddisfatta dalle sue riserve interne, senza nessuna necessità di scorte da Londra. Ma l’oro cinese non ha mai visto uno sconto come quello del 2020, e questo riflette il crollo della domanda da parte delle famiglie a causa della crisi del Coronavirus iniziata lo scorso gennaio.

In relazione al nostro argomento principale di oggi, possiamo vedere che lo sconto di Shanghai si sta ingrandendo rispetto al mese scorso. Questo è il primo dicembre dal 2008 in cui i prezzi dell’oro in Cina non sono saliti relativamente a quelli di Londra. Un vero e proprio cambiamento insolito, poiché l’enorme industria di regali in oro cinese deve prepararsi alla nuova stagione nonostante i cambiamenti dei prezzi globali. Nell’ultima decade questo ha sempre rappresentato un incentivo per i trader per comprare a Londra e spedire in Cina, restringendo la fornitura del centro di trading globale londinese e precedendo l’aumento di prezzi in ogni gennaio degli ultimi dieci anni.

L’incombente nuovo anno cinese del Bufalo finora non è riuscito a far salire i prezzi di Shanghai rispetto a Londra, rendendoli anzi piuttosto più deboli rispetto al mese scorso, scivolando verso uno sconto di 25$ su quelli di Londra. Il dato contrasta con un premium medio di 11$ l’oncia dei mesi di dicembre degli scorsi nove anni – mesi che hanno preceduto a loro volta nove periodi di capodanno vincenti, come visto nei prezzi dell’oro globali dal 2012.

Correlazione non significa causalità. Non cambierà molto se l’oro non aumenterà i prezzi in dollari nel mese prossimo (non c’è relazione tra le performance dell’oro di gennaio e il resto dell’anno, e neanche per quelle dell’argento o del platino).  E sì, ci sono molte buone ragioni per comprare e custodire oro questo Natale anziché tentare di indovinarne gli andamenti per il prossimo gennaio.

Ma per i trader a breve termine, e per gli investitori che cercano di capire come il Coronavirus possa influire sui prezzi degli asset il prossimo anno, il prezzo dell’oro al momento non mostra alcun supporto da parte del capodanno cinese – festival numero uno al mondo per acquisto del metallo.

Con i debiti pubblici in aumento e gli interessi delle banche centrali ridotti fino a sotto lo zero, le ragioni per possedere un po’ di questo materiale indistruttibile non potrebbero che essere più chiare.

Editing e traduzione articolo a cura di Alessia Ceccarelli.

 

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Adrian E. Ash è a capo del Reparto di Ricerca presso BullionVault, il più grande servizio di investimento in oro al mondo. Adrian ha pecedentemente ricoperto il ruolo di Editorial presso la Fleet Street Publications Ltd e di redattore economico dalla City di Londra per The Daily Reckoning; è un collaboratore regolare della rivista finanziaria per investimenti MoneyWeek. I suoi commenti sul mercato dell'oro sono stati pubblicati su Financial Times, Bloomberg e Der Stern in Germania e molte altre pubblicazioni.

Leggi tutti gli articoli di Adrian E. Ash.

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