Oro oggi

L'oro scuote i suoi riccioli d'oro

L'oro ha fatto la parte del fantasma lo scorso fine settimana al G10...?

Di Adrian Ash- BullionVault.it

"Non scuotere mai di fronte a me i tuoi riccioli pieni di gloria... se sai annuire, parla"
Macbeth al fantasma di Banquo che sta seduto sulla sua sedia (Macbeth, Atto III, Scena IV)

LO SCORSO FINE SETTIMANA si sono incontrati a Basilea i rappresentanti delle banche centrali del G10.

Potete ben immaginarvi i fiumi di Champagne che scorrevano per mantenere alto lo spirito dei discorsi sui tassi di interesse, le pressioni politiche e i controlli bancari. Sicuramente è stato dedicato
notevole tempo anche alla crisi finanziaria globale.

Alla fin fine la Ambac Financial ha appena emesso e venduto $1,5 Miliardi in nuove azioni e obbligazioni convertibili, raccimolando il denaro necesario per difendere il suo rating creditizio ma accettando uno sconto del 9% sul prezzo sul mercato azionario di ABK.

"L'offerta di azioni ha quasi triplicato il numero di azioni Ambac rimaste", scrive Reuters. ABK ha chiuso in giornata con una perdita del 15%.

Anche i fondi fiduciari del mercato immobiliare è precipitato giovedì scorso in seguito all'annuncio di Thornburg Mortgage (che è calato del 60% quello stesso giorno) alle autorità di New York di aver mancato una richiesta di margini di $28 milioni da parte di J.P. Morgan Chase. E qui a Londra si dice che alcuni broker hanno costretto molti dei principali hedge fund ad accettare una nuova ondata di liquidazioni.

Come dice Nouriel Roubini, ex consulente del Ministero delle Finanze USA, "il rischio di una crisi sistematica sta crescendo. Il sistema finanziario è a pezzi..."

Ed ecco come stanno le cose per il dollaro.


"È stato un errore permettere all'oro di salire fino a $850 all'oncia", scrisse nella sua autobiografia Paul Volcker, presidente della Federal Reserve degli Stati Uniti durante l'ultima grande crisi del dollaro durante la fine degli anni 70.

"Dovevamo fare qualcosa contro l'inflazione", disse in un'intervista nel settembre del 2000. "Vi era una sorta di grandissima pressione speculativa. Erano gli anni in cui tutti volevano comprare pezzi unici da collezione da New York. Il mercato era in rialzo, e altri mercati di prodotti veri erano in rialzo - perché le persone avevano la sensazione che tutto era inflazionato e che non vi era modo di fermare i prezzi."

Nel 1979 il comitato della Fed disse che l'"attività speculativa" del mercato dell'oro stava immettendosi sui mercati delle materie prime. E un ufficiale del Ministero delle Finanze americano disse che la corsa all'acquisto di oro era "un sintomo della crescente preoccupazione per l'inflazione globale."

Che errore! Solo nove anni dopo Nixon ha "liberato" il dollaro da quel "relitto barbarico", il cosiddetto Gold Standard - e meno di 18 mesi dopo il Fondo Monetario Internazionale ha "eliminato l'utilizzo dell'oro" quale moneta (o per lo meno così pensava il FMI). Basta
accennare al mercato dell'oro in rialzo che i prezzi dell'oro vanno alle stelle!

Non è possibile distribuire l'oro come denaro. E questo è proprio il motivo per cui il governo americano non osa parlare delle 8.500 tonnellate di oro che possiede. O per lo meno che dice di possedere

"All'improvviso", scrive Peter Bernstein alla fine del 1979 nel suo Oro. Storia di un'ossessione, "le banche centrali iniziarono a parlare di ripristinare l'oro e il suo tradizionale valore nel sistema monetario, esattamente l'inverso della recente politica di vendere l'oro presente nelle loro riserve."

"Il sottosegretario del Ministero delle Finanze degli Stati Uniti ha dichiarato che l'oro rimane una parte rilevante delle riserve disponibili alle banche centrali in tempi di bisogno...". Poi il
sottosegretario del Ministero delle Finanze americano G. William Miller annunciò in una conferenza stampa che il Ministero delle Finanze avrebbe cessato la vendita dell'oro delle riserve dicendo che "non sembrava un momento opportuno per vendere il nostro oro."

Questa era una strana dichiarazione considerando le vendite che il Ministero delle Finanze aveva portato a termine a prezzi notevolmente inferiori durante i cinque anni precedenti. Entro 5 minuti dal discorso
di Miller il prezzo dell'oro salì di $30 all'oncia arrivando a $715. Il giorno successivo arrivò a $760. E il giorno dopo ancora a $820.

Naturalmente oggigiorno (nel marzo del 2008) per chi compra oro, movimenti di $30 al giorno sono pane quotidiano, e bisogna che ci abituiamo a questa volatilità del mercato dell'oro.

La grossa differenza tra gli anni 70 e adesso è che ora, anche se il dollaro è in discesa libera sia contro l'oro che contro tutte le altre valute del mondo, anche i mercati finanziari mondiali sono di fronte ad un potenziale sfascio.

Il motivo? Il rischio di insolvenza. O anche solo l'idea del rischio di insolvenza. Questo fantasma infatti sta girovagando in tutto il mondo, da Sydney alla California, e con molte altre tappe intermedie.

Questo è motivo per cui l'ultima volta che il G10 si è radunato, ovvero poche settimane dopo il crollo di Northern Rock in Gran Bretagna (la quarta economia più importante al mondo), le banche centrali hanno
deciso a dicembre di coordinare prestiti a breve termine della portata di mezzo miliardo sui mercati valutari americani ed europei.

Questa ondata di denaro in entrata alla Federal Reverse, alla Bank of England e alla Banca Centrale Europea ha rassicurato un poco il panico diffusosi sui mercati monetari occidentali, facendo abbassare i tassi di interessi.

Ma anche così il fantasma non se ne va! Perché i tassi di interesse interbancari sono di nuovo aumentati, un segnale evidente che "le banche stanno tesaurizzando denaro per paura di ulteriori crolli degli hedge fund", scrive il Financial Times.

L'oro fisico invece (se posseduto in nome e per conto piuttosto che in una qualsiasi sorta di fondo "fiduciario" o con il rischio insito in operazioni future od obbligazioni) rappresenta tutt'ora l'unica proprietà finanziaria fisica che non implica alcuna potenziale insolvenza. Ed è proprio il rischio di insolvenza che porta gli investitori a vendere le loro azioni ed obbligazioni ricevendo in cambio - dollari!!

Allora mettete assieme il prezzo crescente del petrolio e la guerra nel Medio Oriente. E cercate di dimenticare la recessione americana. E la crisi del debito pubblico europeo. E i crescenti prezzi dei beni alimentari e il gas russo.

Prendete solamente la crisi del dollaro e aggiungetevi il panico finanziario dopo cinque anni di espansione creditizia senza precedenti. Cosa ne viene fuori? Da un lato del tavolo, il prezzo record dell'oro fisico.

E dall'altro avrete un gruppetto di gente delle banche centrali, tutti assieme in Svizzera, pallidi ed impauriti come se avessero visto un fantasma.

Adrian E. Ash è a capo del Reparto di Ricerca presso BullionVault, il più grande servizio di investimento in oro al mondo. Adrian ha pecedentemente ricoperto il ruolo di Editorial presso la Fleet Street Publications Ltd e di redattore economico dalla City di Londra per The Daily Reckoning; è un collaboratore regolare della rivista finanziaria per investimenti MoneyWeek. I suoi commenti sul mercato dell'oro sono stati pubblicati su Financial Times, Bloomberg e Der Stern in Germania e molte altre pubblicazioni.

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