L'oro cresce mentre la "crisi d'azione" delle banche centrali non riesce a lenire il timore di un mercato di denaro facile
Il prezzo dell'oro continua a crescere
di Adrian Ash - BullionVault.it
I PREZZI DELL'ORO sono saliti al di sopra dello stretto margine dell'1% poco prima dell'apertura dei mercati USA mercoledì 12 marzo, dopo la storica "crisi d'azione" di ieri di 7 delle maggiori banche centrali del mondo.
I mercati azionari di tutto il mondo hanno continuato a mostrare un'alta volatilità in seguito a quattro mesi di perdite, e si stanno allentando a Londra le pressioni per i prestiti in dollari a breve termine.
Ma il costo dei prestiti in Euro continuano a salire e la valuta americana perde peso di fronte a un nuovo record minimo contro l'Euro a $1,5490.
Il petrolio è rimasto stabile a quasi $109 il barile.
"Qualsiasi miglioramento pervenuto nell'economia americana [grazie all'azione di martedì] dovrebbe aiutare il dollaro e quindi pesare sull'oro", dice James Steel di HSBC a New York.
"Calma i mercati finanziari e fa aumentare le equities, riducendo la necessità di comprare oro fisico per salvaguardare il proprio patrimonio".
Nonostante l'azione della banca centrale, tuttavia, "tutti i metalli questa mattina sembrano ricevere un buon interesse da parte dei compratori", dice Mitsui, il dealer di metalli preziosi.
L'oro senza richi di contropartita è cresciuto oltre il 47% dalla crisi bancaria globale iniziata ad agosto dell'anno scorso, e mentre "il consolidamento a breve termine [in oro] non sembra un'eventualità", dice Mitsui, "i fondamenti in rialzo dovrebbero portare al rialzo a breve termine."
Martedì mattina la Federal Reserve (assieme alle banche centrali dell'EU, Giappone, Inghilterra, Canada, Svizzera e Svezia) ha proposto di prestare ai dealer di New York un totale di $200 miliardi in obbligazioni governative per un periodo fino a 28 giorni alla volta.
In cambio dei $200 miliardi in fondi a breve termine, la Fed dovrà accettare attività a rischio maggiore come garanzia collaterale, accettando mortgage-backed bonds (MBS) non garantiti dalle agenzie governative Freddie Mac o Fannie Mae.
Questa mossa riflette l'azione delle Banca Centrale Europea durante gli ultimi tre mesi del 2007, periodo in cui il libero mercato dei mutui in Spagna è stato "chiuso", come lo definisce un trader.
La BCE ha accettato tutti gli $800 miliardi di nuovi mortgage-backed bonds emessi dalle banche spagnole come garanzia collaterale dei prestiti a breve termine.
Inoltre le obbligazioni con rating AAA che la Fed accetterà come garanzia collaterale per i suoi prestiti a 28 giorni non sono attività sicure e "di livello professionale" come possono sembrare a primo acchitto, scrive Bloomberg.
"Anche riducendo il rating dei quasi 1000 mortgage bond subprime, Standard & Poor's e Moody's Investors Service non hanno tagliato [il loro rating creditizio su] quelli che contano di più", scrive NewsWire oggi: "le garanzie AAA sono la spina dorsale degli investimenti delle banche e delle compagnie di investimento."
Uno dei mortgage-backed bond americani, ad esempio, è stato venduto da Deutsche Bank nel maggio 2006 ed ha tutt'ora un rating AAA da parte di S&P e Moody's. Eppure 43% dei mutui su cui si basa sono altamente sospetti.
"I problemi dei mercati monetari sembrano rimanere molti" dice Laurence Mutkin, Head of Fixed-Income Strategy presso Morgan Stanley a Londra. "I dubbi relativi ai crediti e alle controparti non vengono eliminati dalle azioni delle banche centrali."
E al di fuori degli hedge fund e delle banche da investimento piene di mortgage-backed bond, "l'aumento del tasso di insolvenza è imminente e quasi inevitabile" per il debito corporate europeo, scrive uno strategist di Dresdner Kleinwort in un nuovo report.
Quasi il 40% del debito aziendale europeo dovrà essere rifinanziato entro i prossimi 12 mesi, dice un report, e questo "fabbisogno di prestiti in rapido aumento possono causare timori dell'offerta, o causare una carenza di fondi disponibili soprattutto in un momento di poca liquidità."