Oro superato da rame e argento, investitori “non convinti” dall’inflazione
Il numero di lingotti d’argento scambiati nel mercato all’ingrosso di Londra hanno superato l’aumento del prezzo dell’oro martedì, raggiungendo il massimo di sei settimane sopra i 24 dollari l’oncia. I metalli di base, insieme ad altri metalli industriali, hanno stabilito nuovi record storici nel London Metal Exchange attualmente colpito da una riduzione dell’offerta.
I lingotti d’oro hanno recuperato la soglia di 1780 dollari, cancellando metà della perdita in confronto al picco di quattro settimane di giovedì scorso di 1800 dollari l’oncia.
I lingotti di rame si sono mantenuti saldi dopo aver superato per la primissima volta i 11,000 dollari per tonnellata al LME di ieri. Tali prezzi sono in aumento in quanto secondo Bloomberg ci troviamo in mezzo ad "una carenza critica delle scorte disponibili”.
I lingotti d’argento nel mercato all’ingrosso londinese sono attualmente aumentati del 7% rispetto ai minimi di 14 mesi di fine settembre.
I lingotti d’oro, per contro, sono aumentati della metà rispetto all’argento, mostrando una variazione dello 0% durante il corrente decennio. L’argento mostra una perdita del 25% mentre i metalli industriali mostrano un guadagno del 30%, come mostra l’indice LME.
“Le persone non sono abbastanza spinte (dall’inflazione) a investire in oro a lungo termine”, afferma Nicholas Frappel, direttore generale della raffineria di lingotti d’oro e d’argento ABC Bullion.
“I macro investitori, ad esempio, non sembrano essere spinti all’acquisto di un maggior quantitativo d’oro al fine di tutelarsi dall’inflazione.”
Nel frattempo, i prezzi del platino sono scesi martedì. I lingotti all’ingrosso di questo principale metallo prezioso industriale hanno perso tutto tranne 10 dollari rispetto ai 25 dollari del giorno precedente, andando vero i 1060 dollari l’oncia, un massimo di 11 settimane raggiunto giovedì scorso.
Editing e traduzione a cura di Douglas Da Silva