L’oro potrebbe ritrovare un nuovo trend di crescita

Il prezzo dell'oro, dopo lo scivolone che lo scorso anno lo ha portato a diventare una delle commodity con la peggiore performance con un -28%, dall'inizio del 2014 ha ripreso i corsi attestandosi in un area di trading range compresa tra 1200 e 1380.

 

Nel primo semestre, le quotazioni del prezioso metallo sono aumentate di circa il  10% soprattutto dopo il rapido "rebound" dai primi di giugno, quando il prezzo dell’oro è rimbalzato vigorosamente sulla forte fascia di supporto a quota $1.240. 

 

Questa notevole risalita di prezzo, ha alimentato l’appetito degli investitori, tant’è vero che anche la domanda di oro fisico è aumentata.

 

A titolo di esempio,  gli afflussi in oro nell'SPDR Gold Trust – la maggiore società veicolante Eft in oro quotata in borsa – all'inizio di luglio hanno registrato per la prima volta dopo molto tempo un forte aumento, attestandosi a quasi 800 tonnellate. 

 

 

Considerato il bene rifugio per eccellenza, l'aumento di prezzo dovrebbe essere riconducibile in gran parte alle rinnovate  incertezze geopolitiche come l'offensiva dei ribelli ISIS in Iraq, i continui disordini nell'Ucraina orientale e il contesto  di forte tensione nella Striscia di Gaza. 

 

La politica monetaria della Federal Reserve è la ciliegina sulla torta.

 

Dal punto di vista tecnico, analizziamo il trend con una visione di  più ampio respiro: se nel breve termine il trend ha un discreta valenza positiva, nel medio lungo periodo, il metallo prezioso per dare una prova di forza, deve inevitabilmente fuoriuscire dalla congestione creata dalla lunga barra di prezzo del lontano giugno 2013 che ricopre la fascia di valori dai minimi a $1.180 ai massimi relativi a $1.400, solo allora potremo valutare un nuovo trend dell’oro.