L’oro perde terreno con il dollaro al picco di 17 mesi
L’oro è diminuito martedì mattina, con l’aumento del dollaro e le tensioni commerciali tra USA e Cina.
Bloomberg ha indicato che il governo americano starebbe preparando l’annuncio delle tariffe sul restante dei beni di importazione dalla Cina entro inizio dicembre, se le trattative non dovessero portare ad un accordo.
L’oro è diminuito a 1.220$/oncia prima di mezzogiorno, dopo aver già perso lo 0,3% lunedì.
Gli analisti di Goldman Sachs e Philip Futures tuttavia hanno osservato che l’oro ha iniziato a risalire trascinato dalle svendite e volatilità del mercato azionario, diversamente dai due trimestri precedenti, a causa dei fattori geopolitici. Il potenziale del dollaro è ancora molto alto e potrebbe limitare l’aumento dell’oro ma questa impennata non sembra essere ancora stata bloccata, con anche gli ETF sull’oro che riiniziano a salire dopo mesi di declino.
SPDR Gold Trust ha perso 129 tonnellate tra maggio e settembre, ma questo mese fino ad oggi ne ha riguadagnate 12,7, per un totale di 759 tonnellate e diretto verso la prima chiusura mensile in attivo da aprile.
Le Borse europee sono volatili, con Wall Street che è partita incerta ed ha poi iniziato una corsa al rialzo nonostante le ansie della guerra commerciale con la Cina, dopo che Trump ha rassicurato sulla possibilità di un accordo.
In Europa è di nuovo l’Italia a preoccupare, dopo i dati che hanno visto il PIL del terzo trimestre invariato rispetto al secondo, segnale di un’economia stagnante. Lo spread è salito di nuovo sopra i 300 punti alla pubblicazione del dato.
Oggi termina la conferenza della London Bullion Market Association a Boston, Massachussets. La pubblicazione dei dati inizierà il 20 novembre, e fornirà un’accurato resoconto del mercato dell’oro di Londra.