Oro oggi

Libia a corto di liquidità ma non si disfa dell'oro, +10% nelle importazioni di oro in Cina, ma la domanda di gioielli di lusso è deludente

L'oro ha guadagnato sia durante gli scambi in Asia che a Londra nella giornata di giovedì, senza però riuscire a raggiungere il picco di tre settimane toccato ieri.
 
I prezzi sono comunque rimasti pressochè invariati se considerati gli scambi settimanali, avvenuti intorno ai 1.268 dollari per oncia, mentre i mercati azionari sono scivolati per l'ennesima volta.
 
Nell'analizzare i nuovi dati dal mese di luglio a settembre, "la domanda di oro fisico per il terzo trimestre consecutivo è rimasta su livelli bassissimi", ha affermato l'ultimo aggiornamento fornito dal dipartimento di ricerca della Thomson Reuters GFMS, "in ribasso del 30% anno su anno nel terzo trimestre".
 
"Il picco toccato dall'oro all'inizio del terzo trimestre - a seguito del referendum sulla Brexit – ha portato molti investitori ad investire in derivati garantiti da oro attraverso fondi ETF", ha affermato GFMS, "esacerbando lo stato già di per se deludente della domanda fisica".
 
"I due più grandi mercati, India e Cina, hanno dovuto fare i conti con consumi di gioielli in ribasso rispettivamente del 41 e del 27% anno su anno...con il 2016 che sembra avviato a far segnare il minimo di sette anni in Cina e di 13 in India", ha continuato Thomson Reuters.
 
"Le importazioni di oro in Cina attraverso Hong Kong – che continua ad essere il punto di ingresso principale per il metallo per poi essere inviato a Pechino e Shangai – hanno raggiunto le 45 tonnellate nel mese di settembre", riporta Bloomberg, "in rialzo rispetto al mese di agosto, ma comunque meno della metà del livello raggiunto lo stesso mese lo scorso anno".
 
"L'incremento dell'import nel 2013 ha fatto registrare un rallentamento nel 2014", ha affermato Matthew Turner della banca australiana Macquarie durante la conferenza della London Bullion Market Association conclusasi la scorsa settimana, "ma le importazioni di oro da parte della Cina sono state costantemente alte da quel momento".
 
Fayez Al Sirraj, presidente del Consiglio Presidenziale della Libia, ha affermato durante un'intervista televisiva che "potrebbero essere vendute parte delle riserve di oro" da parte della ventinovesima nazione al mondo per quantitativi, "al fine di risolvere i problemi di liquidità della nazione".
 
"Abbiamo respinto questa richiesta", ha affermato Al Seddiq Al Kabeer, governatore della Banca Centrale della Libia, "perchè ci priverebbe di riserve strategiche senza le quali le
ultime risorse economiche della nazione crollerebbero".
 
L'ultimo aggiornamento sulle riserve d'oro della Libia risale alla fine del 2011, con una riduzione di un quinto fino a  116 tonnellate dal momento che Gheddafi ne utilizzò parte per pagare le truppe mercenarie per difendere il suo regime crollato a seguito della primavera araba.
 

Adrian E. Ash è a capo del Reparto di Ricerca presso BullionVault, il più grande servizio di investimento in oro al mondo. Adrian ha pecedentemente ricoperto il ruolo di Editorial presso la Fleet Street Publications Ltd e di redattore economico dalla City di Londra per The Daily Reckoning; è un collaboratore regolare della rivista finanziaria per investimenti MoneyWeek. I suoi commenti sul mercato dell'oro sono stati pubblicati su Financial Times, Bloomberg e Der Stern in Germania e molte altre pubblicazioni.

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