L’argento del Comex diventa ribassista, oro stabile durante le tensioni tra Russia, Turchia e USA
I prezzi dell’oro e dell’argento sono rimasti stabili lunedì a Londra contro il dollaro in risalita, scrivono Steffen Grosshauser e Adrian Ash di BullionVault.
La Borsa di New York è chiusa per il Presidents Day, ed in attesa del resoconto dell’ultimo meeting della Fed, le Borse mondiali hanno mostrato segnali misti, mentre i maggiori titoli di Stato - eccetto quelli americani - sono caduti causando un aumento dei tassi d’interesse.
Il prezzo del petrolio è salito al picco di due settimane, con la dichiarazione del ministro dell’energia saudita Khalid Al-Falih in favore di una continuazione dei tagli alla produzione per tutto il 2018, anche nel caso in cui questi causassero una scarsità delle forniture.
Aumentano le tensioni tra la Russia e gli Stati Uniti, dopo che la Russia ha avvertito il governo americano di non ”giocare con il fuoco”, riferendosi al supporto “provocatorio” degli autonomisti Curdi in Siria.
L’oro venerdì, nonostante le premesse, non è arrivato al picco di quattro anni, ed ha iniziato gli scambi di questa settimana ad un prezzo di 1.346$/oncia.
Stabili in dollari, i prezzi dell’oro sono saliti in sterline ed euro.
Mentre l’oro è salito del 3,4% nel 2018 fino ad oggi, l’argento è diminuito dell’1,8%, a 16,66$/oncia.
Gli ultimi dati mostrano che anche le posizioni speculative nette sull’argento sono state ribassiste la scorsa settimana.
I dati sull’argento del CFTC mostrano che gli speculatori, durante la settimana terminata lo scorso martedì, hanno tagliato le scommesse rialziste sulle opzioni e futures del Comex ed hanno aumentato quelle ribassiste.
Questo ha riportato le posizioni speculative in zona negativa, per la prima volta nel 2018.
Dall’inizio delle rilevazioni nel 2006, le posizioni nette sono state ribassiste per 34 delle 609 settimane totali, in confronto con 21 settimane di scommesse ribassiste per il platino e solo 12 per l’oro, l’ultima delle quali a gennaio del 2016.
Il platino oggi continua la salita oltre i 1.000$/oncia, verso il picco di tre settimane e mezza a 1.013$/oncia.
Il palladio invece è rimasto stabile, arrivando a 1.050$/oncia dopo la recente perdita del 15%.
La Turchia, che è in conflitto con le truppe separatiste curde in Siria, questo fine settimana ha dichiarato di voler dare “un’altra possibilità” agli Stati Uniti riguardo al supporto delle forze curde nel nord-est della Siria.
Il governo americano sta investigando il recente attacco agli alleati Curdi , apparentemente sferrato da mercenari russi.