Il Silver Investor Index tocca il minimo storico a seguito dell'aumento dei prezzi
Il prezzo record dell'oro scoraggia nuovi acquisti...
Il record di tre anni consecutivi dei prezzi dell'oro in dollari ha visto gli investitori privati rinunciare all'acquisto di metallo fisico nel mese di dicembre, mentre il continuo aumento dei prezzi dell'argento ha stimolato il maggior numero di vendite, scrive Adrian Ash di BullionVault.
Il Gold Investor Index misura il rapporto netto tra acquirenti e venditori in proporzione a tutti gli utenti di BullionVault, l'azienda fintech britannica che si occupa di 3,8 miliardi di dollari (3,2 miliardi di sterline, 3,6 miliardi di euro) di metallo prezioso custodito e assicurato per oltre 100.000 clienti in 175 paesi.
L'indice di dicembre è sceso al minimo di 11 mesi, 53,3, mentre il Silver Investor Index ha toccato il minimo storico di 47,5, segnalando un maggior numero di venditori rispetto agli acquirenti nel corso del mese, con la sesta lettura al di sotto di 50,0 dal 2012.
L'indice degli investitori in argento ha raggiunto il massimo storico di 75,1 nel marzo 2020, quando la prima ondata della crisi Covid ha visto i prezzi dell'argento scendere al ritmo più veloce dall'estate del 2008.
Negli ultimi 3 mesi i prezzi dell'argento sono aumentati di quasi un terzo in termini di dollari e hanno guadagnato oltre il 20% nelle altre valute.
L'anno scorso l’oro ha raggiunto un prezzo medio in dollari di 1.800 dollari, il suo terzo nuovo record di fila, e oggi ha già toccato nuovi massimi in dollari di 7 mesi nel 2023.
Nel frattempo, i prezzi dell'oro in euro sono molto vicini ai massimi degli ultimi 6 mesi, sopra i 1740 euro. Il prezzo dell'oro britannico in sterline l’oncia ha toccato 1.540 sterline martedì mattina (livello battuto in soli 6 giorni di trading nella storia), a seguito dei bassi dati manifatturieri e delle nuove previsioni di recessione economica.
Il salto in avanti dei mercati azionari dopo che che la Cina ha deciso di abbandonare la politica zero Covid (nonostante il virus sia impazzito), e la paura e/o sfiducia verso i mercati finanziari più ampi hanno, dunque, fatto sì che l'oro e l'argento iniziassero il 2023 con un'impennata tipica del nuovo anno, attirando afflussi speculativi: gli operatori vedono una crescita debole che spinge a un anticipato ritiro dei rialzi dei tassi d'interesse, nonostante l’elevata l'inflazione e a fronte di un peggioramento delle prospettive geopolitiche.
I metalli preziosi offrono un'ovvia opportunità di trading per il stagflation consensus del 2023, perché storicamente tendono a dare il meglio quando gli altri asset hanno un andamento negativo. Tuttavia, finora, solo i derivati dei metalli preziosi stanno registrando afflussi: gli acquirenti di lingotti fisici e i detentori di ETF si sono tirati indietro all'inizio del nuovo anno invece di dare corda ai forti salti di prezzo dell'oro e dell'argento.
Per quanto riguarda le previsioni di un’opinionista, l'argento ha goduto di una domanda industriale e di consumo ai massimi storici l'anno scorso e, mentre il 2023 sembra destinato a estendere questo record grazie alla tecnologia delle energie verdi solari, il suo prezzo rimane ancora più del 50% al di sotto del suo picco storico in termini di dollari.
Nel frattempo, l'anno scorso l'oro ha visto il più forte aumento dei rendimenti obbligazionari dalla Seconda Guerra Mondiale, grazie al fatto che gli investitori esistenti sono rimasti immobili anziché procedere alla vendita, e che la domanda dei consumatori asiatici è tornata ai livelli pre-Covid, ma a prezzi rialzati (circa 500 dollari l'oncia in pià). Vi sono alte probabilità che qualsiasi calo del prezzo dell'oro troveri un forte sostegno da parte degli investitori e delle famiglie che vogliono diminuire i rischi, dopo aver visto il peggior anno per quanto riguarda i portafogli azionari e obbligazionari.
Dopo tutto, l'anno scorso l'argento e l'oro sono stati gli asset negoziabili più performanti al di fuori delle materie prime energetiche. Per fare un esempio, anche al lordo dell'inflazione nel 2022, i rendimenti totali di un portafoglio britannico composto per il 60% da azioni e per il 40% da obbligazioni avrebbero fatto perdere all'investitore l'11%. Secondo l'analisi di BullionVault, investire un decimo in oro e un altro decimo in argento all'inizio dell'anno avrebbe ridotto la perdita al 6,4%.
L'aumento dei prezzi del mese scorso ha visto il Gold Investor Index, indice unico del numero di acquirenti di oro rispetto ai venditori, scivolare a un minimo di 11 mesi, 53,3.
Il Silver Investor Index ha invece toccato il minimo storico di 47,5, segnalando un numero di acquirenti superiore a quello dei venditori nel mese, per la sesta volta dal 2012, con una lettura inferiore a 50.
Il nostro Silver Index ha raggiunto il massimo storico di 75,1 nel marzo 2020, quando la prima ondata Covid ha visto i prezzi dell'argento scendere al ritmo più veloce dall'estate del 2008. Negli ultimi tre mesi, invece, i prezzi dell'argento sono aumentati di quasi un terzo rispetto al dollaro e hanno guadagnato oltre il 20% in altre valute, tra cui la sterlina.
Anche questo dicembre l'argento ha visto più vendite che acquisti, con un deflusso netto di 10 tonnellate che ha segnato la liquidazione più pesante tra gli utenti di BullionVault dal marzo 2022, quando l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia ha fatto impennare i prezzi medi del mese, portando ad un incremento del 10,5% in termini di sterline, fino a stimolare una vendita netta di 14 tonnellate.
Nonostante ciò, il deflusso del mese scorso è stato pari solo allo 0,8% delle disponibilità dei clienti, lasciando la quantità totale di lingotti d'argento conservati e assicurati a Londra, Singapore, Toronto o (la più popolare) Zurigo a un nuovo record di fine anno di 1.252 tonnellate, per un valore di 800 milioni di sterline ad oggi, dopo aver raggiunto un picco di 1.276 tonnellate in ottobre.
Nel frattempo, le disponibilità in oro sono aumentate dello 0,2% a dicembre, raggiungendo un nuovo massimo storico di 48,1 tonnellate, una quantità d'oro superiore a quella posseduta dalla maggior parte delle banche centrali, per un valore di 2,3 miliardi di sterline.
La domanda di oro continuerà ad essere così scarsa? Continueranno le prese di profitto sull'argento? Tipicamente i prezzi dell'oro e dell'argento tendono a salire nel nuovo anno e gennaio 2023 non sta facendo eccezione.
In futuro, tuttavia, il stagflation consensus non potrà che rafforzarsi con l'indebolimento dei dati e l'aumento del costo della vita. A un certo punto, le persone nuove al mercato dell'oro vorranno prendere una posizione a riguardo.
Editing e traduzione a cura di Douglas Da Silva