Il prezzo dell'oro in dollari sale dell'1%, mentre in sterline tocca il minimo del 2015

I forti scambi sull'oro hanno portato il prezioso metallo a guadagnare l'1% in dollari rispetto alla chiusura di venerdì della scorsa settimana, salendo al di sopra di 1190$/oz dopo la pubblicazione dei dati occupazionali provenienti dagli Stati Uniti. 

 

Nel suo aggiornamento mensile il Dipartimento del Lavoro americano ha affermato che sono stati creati 223 mila nuovi posti di lavoro, che hanno portato il tasso di disoccupazione al 5,4%. 

 

Inizialmente i prezzi dell'oro avevano guadagnato oltre 10$/oz per salire fino a 1.194 dollari, con la valuta americana in diminuzione nel mercato Forex.

 

I volumi di scambio sull'oro erano stati estremamente bassi prima dei dati, aveva affermato una banca in precedenza in una nota, con il mercato che pareva essersi posizionato in una situazione di attesa, aspettando i risultati delle elezioni in Inghilterra. 

 

Il partito conservatore ha sorpreso gli esperti assicurandosi la maggioranza assoluta dei seggi. 

 

L'indice FTSE-100 di Londra è salito di oltre il 2%, l'incremento giornaliero più forte dall'inizio dell'anno ma il prezzo dell'oro in sterline ha perso fino a 15£/oz, toccando il nuovo minimo del 2015 al di sotto di 763£/oz, mentre la sterlina ha saltato nel mercato delle valute e i titoli  di stato inglesi sono diminuiti. 

 

Gli scambi nella zona di libero scambio nel Gold Exchange di Shanghai hanno tenuto, chiudendo la settimana su livelli simili a quelli di Londra, ma il contratto principale ha mantenuto un piccolo premio di 1,75$/oz sul prezzo stabilito dalla LBMA.

 

La domanda d'oro in India - secondo paese al mondo per consumi - è stata debole questa settimana, secondo Reuters. Gli operatori indiani attribuiscono la poca richiesta di metallo alla debolezza della rupia.

 

"Non crediamo che la rupia possa scendere drasticamente", afferma Jamal Mecklai della Mecklai Financial Services, "ma gli indici sono pericolosi", data una vendita generale di titoli di stato che portano in alto i tassi di interesse nel mercato. 

 

La rupia ha raggiunto oggi il livello più basso dal settembre del 2013, rimanendo comunque al di sopra del 7% dal livello minimo di sempre raggiunto nel mese di agosto di quello stesso anno, quando il governo indiano mise delle restrizioni particolarmente severe nei confronti delle importazioni di oro, nel tentativo di arginare il deficit commerciale tra l'India ed il resto del mondo.