Cipro: l'inizio della fine?
a cura di BullionVault
LE INTENZIONI DI VENDERE 10 tonnellate o più dell’oro di Cipro sono molto differenti rispetto alle pesanti vendite d’oro degli anni ’90, ha dichiarato un’autorevole analista.
“Quando la vendita dell’oro di Cipro avverrà” dice Rhona O’Connell, senior analyst di Thomson Reuter GFMS di Londra, “la cosa principale sarà capire se si tratta del primo passo verso il baratro.”
“In molti diranno probabilmente che non sarà così.”
Prese in gruppo, dice O’Connell, le banche centrali di tutto il mondo sono state venditori netti d’oro ciascun anno dal 1989 al 2009. Da allora, invece, la crisi finanziaria ha fatto sì che le banche centrali europee sospendessero le vendite. Le banche centrali come settore complessivo sono quindi diventate acquisitori netti, grazie all’attività di acquisto forte e continua delle banche centrali delle economie emergenti.
“Possiamo continuare ad aspettarci acquisti per molte tonnellate anche quest’anno” scrive in un report dedicato ai clienti Reuters.
“Le banche centrali continueranno ad essere compratori netti” concorda Dominic Schnider, della wealth management division di UBS Singapore. “Sono probabilmente gli investitori a lunghissimo termine.”
La scorsa settimana ha fornito nuovi dati che indicano un aumento degli acquisti di oro da parte, tra gli altri, di Turchia, Azerbaijan, Mongolia e Serbia.
La banca centrale russa, che a gennaio ha continuato a diversificare le riserve di valuta straniera incrementando le riserve auree, ora è al settimo posto per riserve totali, appena dopo la Cina, le cui riserve dichiarate sono di 981 tonnellate.
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