L’incubo che non vorresti avere
Alessandra Pilloni – BullionVault
L'ANDAMENTO del prezzo dell’oro di questa settimana riflette l’incertezza in cui è ripiombata l’Europa dopo la crisi di Cipro.
L’oro chiude infatti la settimana al rialzo. Il fixing di venerdì pomeriggio è stato di $1607,75, un rialzo dello 0,7% rispetto alla scorsa settimana. In termini di Euro, il PM Fix di Londra è stato di €1238,54, l’1,3% in più rispetto allo stesso dato di venerdì scorso.
L’oro è quindi tornato oltre i $1600 questa settimana, toccando massimi settimanali oltre i $1615. In termini di Euro è stata sfondata la soglia dei €1250 all’oncia, con massimi a €1255 (oltre i €40.300/kg).
La situazione a Cipro lascia aperti molti interrogativi. Chiaramente l’aspetto che più ha colpito l’opinione pubblica riguarda il paventato prelievo forzoso dai conti correnti dei risparmiatori, per percentuali dal 6,75% per i conti corrente al di sotto della soglia dei €100.000, e del 9,9% per tutti gli altri. Per quanto sembra che questa misura non verrà assunta, resta il fatto che Cipro dovrà in qualche modo trovare €5,8 miliardi di bail-in per potersi assicurare i €10 miliardi di bail-out.
Per quanto, come si è detto, sembra che tale misura non verrà messa in atto, resta il fatto che gli istituti bancari dell’isola sono rimasti chiusi tutta la settimana, con riapertura prevista per martedì prossimo, e buona parte della cittadinanza come comprensibile ha trascorso la settimana in fila al bancomat. Del resto le misure di controllo di capitale che verranno probabilmente messe in atto, sono un’enorme limitazione che sembra incredibile ai tempi di un’Unione Europea.
Aggiungiamo che gli italiani non sono estranei a questo tipo di iniziative (nel 1992 il governo Amato impose un prelievo forzato da tutti i conti correnti dello 0,6%) e le dichiarazioni di Joerg Kraemer di Commerzbank rilasciate al quotidiano finanziario tedesco Handelsblatt venerdì 15 marzo non sono incoraggianti. Notando che le risorse finanziarie nette delle famiglie italiane sono pari al 173% lordo del PIL (contro il 124% delle famiglie tedesche), Kraemer propone una tassa patrimoniale del 15% sulle risorse finanziarie di ciascuna famiglia per portare il debito al di sotto del livello critico del 100% del PIL. L’incubo appunto che nessuno vorrebbe avere.
Non sorprende quindi che, se queste sono le premesse, il prezzo dell’oro alla riapertura dei mercati in Asia lunedì notte abbia fatto un salto del 2,3% contro la moneta unica. Non sorprende nemmeno che qui a BullionVault la linea italiana sia quella più calda nelle ultime settimane. L’oro sta tornando un bene rifugio?
Sembrerebbe di sì, per lo meno per chi non è più disposto a mettere la mano sul fuoco su quanto siano sicuri i risparmi custoditi in banca.
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