Oro oggi

L’incredibile spregiudicatezza della Fed

Di Adrian Ash –  BullionVault
 
Anche io, così come tutto il mondo e i manager di hedge funds, credevo che lo scorso mercoledì la Fed avrebbe iniziato a ridurre il programma di quantitative easing.
 
I Treasuries erano in perdita, le azioni deboli, e oro e argento erano da tempo pronti per un taglio del programma di allentamento quantitativo.
 
La Fed sembrava determinata, secondo le dichiarazioni di Bernanke di giugno. E invece no.
 
“Il tasso di disoccupazione rimane alto” si è letto nella tanto attesa dichiarazione di settembre, un punto che poi è stato ripetuto da Bernanke nella conferenza stampa avvenuta un’ora dopo.
 
In quel momento, il mercato azionario statunitense aveva già toccato nuovi record assoluti.
 
“I tassi di interesse sui mutui sono saliti ulteriormente” ha proseguito la Fed, “e la politica fiscale sta reprimendo la crescita economica. L’inflazione è contenuta entro  l’obiettivo a lungo termine del Comitato.”
 
Con tale obiettivo di inflazione al 2,0%, il presidente della Fed di certo non scherza. Scivolando all’1,3% durante l’estate, il tasso quinquennale dell’inflazione al consumo annuale è inferiore alla metà della media degli ultimi 20 anni. È inferiore ad un terzo del ritmo medio degli ultimi 60 anni.
 
Sapete come si scrive deflazione, vero?
 
 
 
 
Meglio continuare a stampare denaro, allora, e allo stesso ritmo di 85 miliardi di dollari al mese. Oppure, come spiegò nel 2002 Bernanke stesso, “l’equivalente elettronico”.
 
Come funziona? Nel 2002, come disse l’attuale presidente della fed, l’oro veniva venduto a $300 all’oncia. Immaginate, disse al pubblico, che un alchemista trovasse il modo di crearlo: “Il prezzo dell’oro collasserebbe immediatamente dopo un tale annuncio.”
 
Undici anni dopo, e l’annuncio di Bernanke ha avuto lo stesso effetto per il dollaro, che è immediatamente collassato. Perché come egli stesso disse nel 2002, “il Dollaro, come l’oro, hanno valore soltanto nel momento in cui la loro fornitura è limitata.”
 
Diversamente dall’oro, comunque, il Dollaro non ha necessità di un alchemista per essere creato. Basta una macchina di stampa, o anche un “equivalente elettronico”. E qualcuno che dia il via. La deflazione non può in nessun modo attivarsi, con i prezzi che crollano, se la Fed sceglie di esercitare questo potere estremo sul valore del denaro. La qualità viene distrutta dalla quantità. L’inflazione è certa.
 
Eppure mentre stiamo tutti ad aspettare, la deflazione si sta riavvicinando. Cosa che fa sembrare che l’unica risposta possa essere la stampa di ulteriore denaro.
 
Il fatto è che la fine del QE dovrebbe essere visto positivamente da chi investe in metalli preziosi. Perché se il tapering arriverà, e finalmente si interromperà la stampa artificiale di denaro durante i prossimi anni, potremo finalmente ricominciare ad ottenere dei rendimenti decenti dal denaro che non è stampato per essere distrutto dal team di alchemisti elettronici della Federal Reserve. Il percorso di uscita, ancora prima che inizi, si sta dimostrando doloroso per chi ha investito in oro e argento, ma sta anche creando caos per chi crede nei bond, nelle azioni e in altri asset meno politici.
 
Resta da vedere quale sia l’effetto di questa indecisione sulla credibilità della Fed sui mercati, per non parlare dei risparmiatori che potrebbero davvero credere che la banca centrale americana sia davvero intenzionata a sollevare i tassi di interesse dal livello nullo al quale sono fermi al momento. Bernanke terminerà il proprio mandato il prossimo gennaio. Janet Yellen, che è la candidata favorita a succedergli nel 2014, è persino più veemente nelle sue opinioni per quanto riguarda tassi di interesse bassi e allentamento quantitativo. Eppure, cosa succederà se ancora una volta le carte vengono mischiate in tavola e le previsioni sono invece errate? È stata fatta “una previsione inaccurata sul tapering” della Fed, si legge sul canale finanza di Yahoo. E può anche essere che Bernanke abbia evitato di iniziare il tapering così che sia la Yellen a farlo, confondendo i mercati ancora di più, vista la reputazione dovish della futura presidente della Fed. 
 
Può essere... Nelle parole di Bullard (presidente della St. Louis Fed) della scorsa settimana, che hanno aiutato a far capovolgere il balzo del 9,5% dell’argento avvenuto appena due giorni prima, e mettendo a segno un sicuro record di indecisione della Fed per le 48 ore: “Gli ufficiali della Fed opineranno che non avevano mai detto ai mercati che il tapering sarebbe avvenuto a settembre, e che i dati erano un elemento fondamentale” come ha scritto Steven Barrow di Standard Bank.
 
“Eppure il rialzo dei rendimenti dal discorso di Bernanke a maggio” aggiunge Barrow, “quando aveva già avvisato il mercato a proposito del tapering, avrebbe dovuto allertare la Fed dell’estrema sensibilità dei mercati. Ha anche mostrato che giocare con le emozioni dei mercati, non iniziando il tapering quando il mercato aveva anticipato minori acquisti di bond, rischia di danneggiare la credibilità della Fed.”
 
Alcuni economisti prestigiosi giudicano da tempo la Federal Reserve credibilmente spregiudicata. La spregiudicatezza sta però  diventando incredibile, e sopratutto chi investe in oro e argento dovrebbe prepararsi ad ulteriore volatilità, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Gli investitori che non hanno metalli preziosi potrebbero volersi preparare ad essere vittoriosi sopratutto nella campagna di lunga data di Bernanke contro la deflazione.
 
Chiaramente prima di dichiarare vittoria bisegnerà attendere ulteriore stampa di denaro artificiale da parte di Janet Yellen.

Adrian E. Ash è a capo del Reparto di Ricerca presso BullionVault, il più grande servizio di investimento in oro al mondo. Adrian ha pecedentemente ricoperto il ruolo di Editorial presso la Fleet Street Publications Ltd e di redattore economico dalla City di Londra per The Daily Reckoning; è un collaboratore regolare della rivista finanziaria per investimenti MoneyWeek. I suoi commenti sul mercato dell'oro sono stati pubblicati su Financial Times, Bloomberg e Der Stern in Germania e molte altre pubblicazioni.

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