Oro oggi

La domanda cinese non è così negativa, ma la Fed è più influente

La domanda di oro proveniente dalla Cina ha rimbalzato nel terzo trimestre del 2015, secondo una nuova analisi pubblicata oggi, ma è rimasta abbastanza debole. La domanda cinese è stata superata da quella indiana, per molto tempo prima nazione al mondo per consumi. 
 
"L’aumento della domanda in India era stato compensato da una lenta ripresa della domanda proveniente dalla Cina", aveva riportato un nuovo sondaggio trimestrale sull’oro del 2015 effettuato dagli specialisti della Thomson Reuters GFMS, “anche se la domanda in quest'ultimo paese non era così deficitaria come nella prima metà dell’anno ".
 
Pubblicato a partire dal 1967, l'ultimo sondaggio riporta come la domanda di oro fisico in tutto il mondo sia aumentata del 7% nel trimestre che va da luglio a settembre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, raggiungendo il livello più alto dal 1 ° trimestre del 2014, grazie ad un aumento degli acquisti da parte della Banca Centrale cinese e da una notele richiesta di oro al dettaglio sotto forma di lingotti e monete d’oro.  
I prezzi dell'oro in dollari, al contrario, sono stati in media inferiori del 12% nel terzo trimestre rispetto allo scorso anno.
 
La domanda cinese di 196 tonnellate di oro – circa il 18% della domanda trimestrale mondiale, appena dietro quella dell’India che si attesta sul 23% - è consistita, secondo il GFMS in un 3% di incremento anno su anno, mentre allo stesso tempo vi è stata una perdita di fiducia nel mercato azionario nazionale, rendendo l’oro più attraente come investimento alternativo. 
 
Più in particolare, va avanti il Gold Survey Update, la domanda cinese di oro sia per l’industria che per la lingotti da investimento si è ripresa immediatamente dopo che il prezzo dell’oro è passato attraverso la soglia di 1.100$ a metà luglio, segnando il minimo di 5 anni e mezzo.  Accanto agli acquisti effettuati dalla Banca Popolare cinese, “un altro fattore” che ha inciso nella domanda privata secondo GFMS è stato “il deprezzamento ufficiale dello yuan” annunciato a metà agosto, il quale ha sollevato nuovi timori di ulteriori deprezzamenti futuri. Tutto ciò ha costituito una spinta per gli investimenti in oro.
 
I professionisti del settore, intervenuti alla conferenza annuale della London Bullion Market Association tenutasi la scorsa settimana a Vienna, hanno affermato che “i prezzi dell’oro hanno avuto una forte correlazione con la domanda cinese nel 2000-2011", ma se questa correlazione è stata importante “vi sarebbe la necessità di spiegare la debole correlazione del 2012 e del 2014”, ha affermato Shu Jiang, analista capo presso il Gruppo Shandong.
 
Analizzando più in dettaglio il forte impatto della domanda cinese di oro nel mercato interno e i prezzi mondiali, Shu ha recensito 588 articoli sull’oro pubblicati recentemente su Hexun.com - il più grande sito di notizie finanziarie del Paese, lanciato nel 1996.
 
“All’interno della Cina stessa”, ha concluso, “analisti ritengono che altri fattori, in particolare la politica monetaria della Fed sui tassi di interesse ed il QE, sono molto più importanti per i prezzi dell’oro rispetto a quanto possa esserlo la domanda di oro cinese”. 
 
Le importazioni di oro verso il continente cinese, attraverso Hong Kong - in precedenza l'unica via permessa fino a quando Shanghai e Pechino non hanno iniziato a ricevere spedizioni dirette nel 2014 – sono salite al massimo di 10 mesi a settembre, secondo quanto dimostrato da dati ufficiali pubblicati martedì.
 
Al netto delle esportazioni, l’import di oro attraverso Hong Kong ha raggiunto oltre le 97 tonnellate il mese scorso, 4 volte in più del minimo di 12 mesi di luglio, ed il 42% in più prima del settembre 2014.

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